Uno dei punti focali, che dal grande pubblico non è ancora stato pienamente recepito, è proprio l’ambito di applicabilità del VAR derivabile dal protocollo presente nel regolamento del giuoco del calcio. “Errori chiari ed evidenti“, quindi valutazioni che, dal punto di vista degli arbitri e assistenti che stanno davanti al video, sono facili, definitive; oppure “gravi episodi non visti”, sempre a giudizio del VAR.
Si deve, inoltre, togliersi dalla testa il fatto che il VAR sia infallibile, il fatto che sia ampiamente applicabile e il fatto che sia, quindi, la panacea di tutti i mali. Non nasce come strumento per diminuire le polemiche. Le polemiche sono insite nell’occhio di chi guarda, nascono dalla mancanza di conoscenza e di cultura sportiva. Quindi per quanto utile e sempre migliore sarà il VAR, si troverà sempre modo per far nascere nuovi tipi di polemiche. Tecnicamente sempre inutili…
Gli ambiti di intervento del VAR:
il VAR controlla tutte le azioni che possono contenere una delle quattro casistiche fondamentali di intervento:
a. Rete segnata / non segnata
1. infrazione della squadra attaccante nel costruire l’azione che ha portato alla segnatura o nel segnare la rete (fallo di mano, fallo, fuorigioco, ecc.); 2. pallone non in gioco prima della segnatura; 3. decisione sul gol / non gol; 4. infrazione del portiere e/o del calciatore che esegue un calcio di rigore o ingresso in area prima dell’esecuzione di un calcio di rigore da parte di un attaccante o difensore che viene poi direttamente coinvolto nel gioco se il pallone rimbalza da palo, traversa o portiere
b. Calcio di rigore / non calcio di rigore
1. infrazione della squadra attaccante nel costruire l’azione che si conclude con l’episodio del calcio di rigore (fallo di mano, fallo, fuorigioco, ecc.); 2. pallone non in gioco prima dell’episodio; 3. posizione dell’infrazione (all’interno o all’esterno dell’area di rigore); 4. calcio di rigore erroneamente assegnato; 5. infrazione da calcio di rigore non sanzionata
c. Espulsioni dirette (non seconda ammonizione)
1. DOGSO (in particolare il punto dell’infrazione e la posizione degli altri calciatori); 2. grave fallo di gioco (o contrasto imprudente); 3. condotta violenta, mordere o sputare; 4. agire in modo offensivo e/o ingiurioso
d. Scambio d’identità (cartellino rosso o giallo)
Se l’arbitro sanziona un’infrazione e poi ammonisce / espelle il calciatore sbagliato, l’identità del reo può essere riesaminata; l’infrazione in sé non può essere oggetto di revisione a meno che non si riferisca a una rete, un episodio da calcio di rigore o un cartellino rosso “diretto”
Vediamo meglio ora qualche dettaglio:
– Se l’azione porta alla segnatura di una rete: fuorigioco, interventi fallosi della squadra in attacco o fuoriuscita del pallone dal terreno di gioco. Oltre, naturalmente, alla questione gol/non gol, normalmente demandata alla Goal Line Technology. In caso di calcio di rigore: infrazione di portiere o calciatore che esegue il tiro, entrata in area di attaccante o difensore se coinvolto nel gioco.
– Interventi fallosi che comportano l’assegnazione del calcio di rigore o interventi fallosi della squadra in attacco o fuoriuscita del pallone dal terreno di gioco prima dell’assegnazione del rigore. Posizione dell’infrazione, errore nell’assegnazione o nella non assegnazione del rigore.
– Interventi disciplinari di espulsione diretta (non secondo giallo) in caso di interruzione di un’evidente occasione di segnare una rete, grave fallo di gioco, condotta violenta o gesti offensivi/ingiuriosi
– Verifica della corretta identità del calciatore destinatario dell’intervento disciplinare (scambio di persona).
Quindi, non dovremmo vedere mai intervenire il VAR in fattispecie diverse da quelle succitate: ogni argomentazione che esuli da questo campo di applicazione è scorretta a prescindere. Una cosa resta fondamentale: dobbiamo sempre tenere conto dell’errore umano che si più minimizzare ma non si potrà mai eliminare del tutto.
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