Simeone e l’Atletico Madrid: fine della corsa?

I gironi di Champions League ci hanno restituito, tra sorprese e clamorosi fallimenti, la sensazione che certe filosofie di gioco siano ormai poco adatte a un calcio europeo che si evolve sempre più in fretta. Il riferimento va all’Atletico Madrid di Simeone, fuori da tutto e che ha chiuso il suo raggruppamento all’ultimo posto con appena 5 punti e con una sola vittoria ottenuta, alla prima giornata.

Il cosiddetto Cholismo, termine coniato dallo stesso Simeone nel 2012, all’epoca era inteso come comunione, gruppo di lavoro che persegue un unico obiettivo tramite la cultura del sacrificio. E in effetti, negli anni, il modello portato avanti dai Colchoneros ha portato i suoi frutti, con 4 titoli nazionali conquistati in 10 anni nella Spagna dominata dai mostri sacri del Real Madrid e del Barcellona, con l’Atletico che è riuscito a imporsi stabilmente come terza forza per un decennio.

Anche a livello europeo i madrileni sono riusciti a prendersi grandi soddisfazioni, con 4 titoli durante la gestione del Cholo seppur con l’amarezza per le due finali di Champions sfumate entrambe per mano dei cugini del Real. Già l’anno scorso però si è cominciata a intravedere qualche crepa nei meccanismi di gioco che hanno fatto la fortuna del tecnico argentino per un decennio, con l’Atletico che ha chiuso la stagione senza titoli e senza grandi acuti nelle competizioni europee. Quest’anno il declino sembra ancora più netto, con i Colchoneros già fuori dall’Europa a novembre (non avveniva da 12 anni) e attardati in campionato, dove sono terzi a -9 dal primo posto.

Ha quindi ancora senso, ai giorni nostri, parlare di Cholismo?

QUALCHE CIFRA SULL’ATLETICO MADRID

Osservando i numeri della stagione in corso ciò che salta subito all’occhio è la fase difensiva dell’Atletico, normalmente un fiore all’occhiello nella filosofia calcistica di Simeone. In un girone di Champions tutto sommato considerato abbordabile alla vigilia, i madrileni hanno infatti chiuso all’ultimo posto con 9 gol subiti, peggior difesa tra le 4 squadre del gruppo B (dato più alto in una fase a gironi da quando c’è Simeone in panchina). E la tendenza si mantiene tale anche in Liga, con l’Atletico che è la seconda peggior difesa tra le prime 8 in classifica (12 gol subiti).

Tralasciando i numeri però, guardando le partite dei ragazzi di Simeone si avverte come si sia spento qualcosa a livello di grinta, quel furore agonistico che sopperiva ai limiti tecnici sembra stia venendo a mancare ultimamente. La garra che Simeone riusciva a mettere in campo attraverso i suoi giocatori non è in linea con le ultime prestazioni arrendevoli dell’Atletico, soprattutto in Europa se pensiamo ad esempio al doppio confronto contro il Brugge o al match interno decisivo contro il Leverkusen.

Qualcosa sembra essersi rotto, e la sensazione è che manchino anche gli interpreti per il calcio arcigno e quasi fastidioso del tecnico di Buenos Aires, che non è mai stato particolarmente bello ma sempre tremendamente concreto. Nell’ultima giornata del girone è stato emblematico notare come, dopo l’ennesima brutta prestazione culminata con la sconfitta contro il Porto, il solo Saul sia andato a ringraziare i suoi tifosi per il sostegno ricevuto. Segno che il gruppo grintoso, coraggioso e “affamato” di un tempo forse non c’è più, in quello che probabilmente è il punto più basso toccato dal Cholismo negli ultimi anni.

FINE DI UN’ERA?

Viene normale chiedersi dunque se non ci si trovi di fronte a una naturale fine di un ciclo, visto che anche alcuni sostenitori cominciano a non avere più fiducia nel tecnico argentino. C’è da dire che l’Atletico ha già affrontato periodi duri sotto la sua gestione, basti pensare alle due finali di Champions perse, ma è sempre riuscito a ritrovare entusiasmo e a ripartire grazie al carisma del suo allenatore.

Simeone stesso, dalle sue ultime dichiarazioni, sembra deciso a riprendere in mano la situazione e in base a ciò che filtra dagli ambienti societari anche ai piani alti della dirigenza c’è ancora totale fiducia nel tecnico. Secondo AS infatti, i vertici dell’Atletico stanno addirittura pensando a un rinnovo per l’argentino, nell’ottica di dare un segnale di continuità e di unione d’intenti tra club e gestione tecnica.

Nel frattempo però circolano già i nomi dei possibili sostituti del Cholo, da Conte a Tuchel, passando per Luis Enrique, cosa che sicuramente caricherà ancor di più l’allenatore argentino. Il Cholismo è nuovamente di fronte a una prova impegnativa quindi, come tante ne ha affrontate nell’ultimo decennio. Saranno in grado Simeone e i suoi ragazzi di uscirne da vincitori anche stavolta?

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Paolo Scoglietti

"... E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c'è sempre un'altra stagione. Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il primo turno in gennaio, che male c'è in questo? Anzi è piuttosto confortante, se ci pensi" Osservatore della realtà con un grammo di sogno essenziale, scoperto da quando scrivo di calcio inglese. Amante della sua inimitabile storia e di tutti i suoi bauli pieni di segreti.