Con i due punti in 8 giornate di campionato, la Sampdoria occupa l’ultimo posto nella classifica di Serie A. Eppure, se consideriamo i comunicati della società e le parole in conferenza stampa di giocatori e staff tecnico, trapela sempre un certo ottimismo. Come se non fosse già virtualmente tardi per sistemare una rosa non all’altezza durante il mercato di Gennaio salvo innesti precisi a rafforzare ogni reparto, complice anche una situazione societaria davvero difficile da decifrare.
Ma come si è arrivati a questo punto?
Nel 2014 una conferenza stampa scuote l’ambiente blucerchiato: il presidente Edoardo Garrone comunica di aver ceduto la proprietà della Sampdoria a Massimo Ferrero, imprenditore e produttore cinematografico romano.
La società ha 15 milioni di debiti, ma tra buoni campionati e il continuo ingresso di capitali versati dalla famiglia Garrone, il bilancio viene mantenuto in attivo. La Sampdoria si dimostra una squadra capace di affiancare a giocatori maturi delle giovani promesse, in modo tale che esse possano crescere in tranquillità; sotto gli anni della presidenza Ferrero vengono infatti valorizzati e successivamente venduti giocatori del calibro di Škriniar, Schick, Torreira e Praet.
Al termine della stagione 2019/2020 però, qualcosa si incrina tra presidente e tifosi. A seguito di alcune uscite poco felici e una situazione societaria che comincia a complicarsi, essendosi ritirati del tutto i Garrone, inizia il declino della squadra. Con due salvezze ottenute a fatica e l’arresto di Massimo Ferrero e dei componenti della sua famiglia, nel 2021 diventa presidente Marco Lanna, giocatore storico della squadra scudettata del 1991, scelto come simbolo di rinascita e riavvicinamento ai tifosi da parte della cordata dei maggiori azionisti blucerchiati.
Dopo un inizio di campionato difficile viene esonerato D’Aversa e richiamato in panchina Giampaolo. La squadra riesce a salvarsi, ma le voci di problemi di liquidità in società rovinano la festa. Nonostante approfondimenti dei giornali locali che danno la società per fallita, la Sampdoria viene iscritta al campionato 2022 – 2023, confermando alla guida Marco Giampaolo.
Per mantenere sano il bilancio, il calciomercato estivo inizia con una serie di cessioni: su tutte spiccano quelle di Thorsby e Damsgaard. Poche sono state le aggiunte di rilievo: il ritorno di Djuricic a parametro zero e il prestito di Villar dalla Roma, Segovia dal Deportivo Lama e Winks dal Tottenham. Gli ultimi due, però, non hanno quasi mai visto il campo.
Alla luce di questa precarietà societaria, è difficile pronosticare per la Sampdoria un netto miglioramento della rosa nel mercato di gennaio. Con l’esonero di Giampaolo e l’arrivo di Stankovic si spera che l’ambiente riceva una carica emotiva e psicologica per migliorare, soprattutto dal punto di vista caratteriale. La squadra è infatti apparsa, a parte alcune partite, arrendevole e senza motivazioni: nonostante l’attenzione ai dettagli tattici di Giampaolo, i giocatori sono sembrati più volte indecisi su come procedere sia con che senza palla.
La difficoltà a macinare gioco è di facile comprensione se si guardano le statistiche: la Samp ha segnato solo 4 gol, tirando 27 volte in porta. Aver colpito già 6 pali da inizio stagione non può essere un caso sfortunato: ci sono state prestazioni dove la squadra ha espresso un buon gioco, ma la maggior parte hanno mostrato limiti mentali che non dovrebbero avere spazio in una squadra di Serie A.
Se, come si mormora, la cessione allo sceicco Al Thani è a buon punto, la nuova disponibilità di liquidi e una situazione societaria finalmente chiara e definitiva potrà aiutare staff e giocatori ad avere un proseguo di stagione libero da pensieri che possano appesantire mentalmente e fisicamente, come quello di raggiungere la salvezza.
Il tasso tecnico è sufficientemente adeguato, l’attaccamento alla maglia anche, la voglia sembra non mancare: in questo caos che è la Sampdoria al momento, manca soltanto la calma di poter lavorare come si deve.