Ha solo 15 anni e 280 giorni Pietro Pellegri quando, il 22 dicembre 2016 con l’ingresso in campo contro il Torino al posto di Rincon, eguaglia il record di esordiente più giovane della storia della serie A. Un primato assoluto che resisteva da ben 79 anni: nel 1937, Amedeo Amadei giocò Roma-Fiorentina 2-2, alla stessa età del talento del Genoa.
Bisogna poi aspettare il 28 maggio 2017 per assistere al suo primo gol in Serie A: manda in vantaggio il Genoa nella partita persa per 3-2 sul campo della Roma, nell’ultimo incontro ufficiale di Francesco Totti.
Con questa rete, realizzata a 16 anni e 72 giorni, è diventato il terzo più giovane marcatore in Serie A, dopo Amadei e Gianni Rivera. Il primo giocatore nato nel 2001 a segnare nel nostro campionato. Tra l’altro, il giorno dopo, segna Moise Kean, primo calciatore nato nel 2000 a fare gol. Non solo, il 17 settembre 2017, con due gol contro la Lazio, Pellegri diventa – a 16 anni e 112 giorni – il più giovane a segnare una doppietta in Serie A, spodestando un mito come Silvio Piola e un primato che durava da 86 anni.
Pellegri è così diventato, fin dal suo esordio, uno degli «enfant prodige» del nostro calcio. Fermato purtroppo da una brutta pubalgia e da tanti, troppi infortuni. Nel 2015, l’allora presidente del Genoa, Enrico Preziosi, lo aveva definito il “Messi di Genova”, orgoglioso che il ragazzo fosse un prodotto del vivaio dei rossoblù e che, un anno prima, avesse resistito alle sirene inglesi del Manchester United.
A Natale 2015, infatti, i Red Devils offrono al giovanissimo attaccante un contratto triennale e un’occupazione ben retribuita per papà Marco nel settore giovanile della società più titolata d’Inghilterra. Un’offerta impossibile da rifiutare per chiunque, ma non per la famiglia Pellegri, genovese tifosa del Genoa. Tanto è vero che, dopo il secondo gol segnato a Marassi, le inquadrature ci mostrano un Pellegri commosso di aver segnato sotto la “sua” gradinata, sentimento condiviso dal padre in panchina.
Il 27 gennaio 2018 è stato acquistato dal Monaco per 31 milioni di euro, compresi i bonus. Il 16 febbraio 2018 ha fatto il suo esordio con la maglia del Monaco, subentrando a Keita Baldé nei minuti finali della partita di Ligue 1 vinta 4-0 contro il Digione; con questo suo debutto è diventato il più giovane esordiente con la maglia del Monaco degli ultimi quarant’anni. Nei tre anni e mezzo di esperienza al Monaco purtroppo Pellegri colleziona soltanto 23 presenze e due gol, saltando per infortunio tutta la stagione 2019-2020.
Dopo una breve esperienza in prestito al Milan, Pellegri viene ceduto, nuovamente in prestito, al Torino, che lo riscatterà il 28 Giugno 2022.
Ma cosa rende così speciale Pellegri?
Pellegri si discosta dal talento cristallino di chi ha un tocco di palla eccezionale e una tecnica invidiabile ai più esperti: tanto è vero che deve ancora migliorare sul piede debole come aveva sottolineato mister Juric. Quello che distingue il giocatore dagli altri sono, al netto degli infortuni, le doti atletiche assolutamente fuori dal normale, non solo per la reattività sfoggiata in area di rigore. Nel gioco spalle alla porta usa benissimo il corpo e attacca la profondità con costanza, senza mostrare segni di stanchezza. Il ragazzo non si risparmia, aiutando anche in fase difensiva.
Con un’altezza di 1.88cm per 80 Kg, Pellegri ha una tecnica di tiro molto pulita, per un ragazzo così “grande” e vanta una velocità di scatto notevole: nelle partite a livello giovanile gli avversari poco potevano contro il suo strapotere fisico, anche adesso in Serie A molti faticano a stargli dietro.
Nella partita con la Lazio, conclusasi 1-1, vediamo tutte le migliori qualità di Pellegri.
Al momento della battuta del calcio d’angolo inizia lo scatto verso il vuoto lasciato dai difensori della Lazio che non gli prestano, colpevolmente, attenzione.
Quando i difensori della Lazio stringono lo spazio e un compagno di Pellegri salta, per lui non ci sono problemi: prende ottimamente il tempo, riuscendo ad impattare per primo sul pallone mandandolo in rete.
Tanto è il suo strapotere fisico che è l’unico tra i coinvolti nell’azione appena conclusasi con il gol a restare in piedi.
Sarà importante che nel prosieguo della sua carriera venga curato soprattutto il suo fisico con tempi di riposo e ripresa corretti. Pellegri sfrutta tutta la sua potenza come se fosse inesauribile, ma è giusto che il ragazzo impari a preservarsi. Dovrà anche migliorare nella ricerca della miglior posizione per ricevere il pallone, ma è qualcosa su cui Juric, che sa come valorizzare i giovani, rassicura che il ragazzo sta già migliorando.