Perché il VAR non può intervenire sulla rimessa di Tonali

Empoli – Milan, finita 3 a 1 per gli ospiti, ha visto il primo gol dei milanesi propiziato da una rimessa dalla linea laterale effettuata da Sandro Tonali circa dieci metri più avanti del punto in cui il pallone era uscito completamente dalla linea perimetrale. La valutazione della corretta posizione di battuta delle rimesse dalla linea laterale è demandata all’arbitro, che può raccogliere eventuali segnalazioni di infrazione comunicate dai propri collaboratori. Nel caso in questione né l’arbitro ha ritenuto irregolare la rimessa, né assistente e quarto ufficiale pare siano intervenuti per segnalare l’evidente anomalia.

Come vengono gestite le rimesse dalla linea laterale? Si tratta, in questo caso, veramente di una infrazione? VAR può intervenire in questi casi?

Il regolamento del giuoco del calcio riporta, alla regola 15 “La rimessa dalla linea laterale”:

“PROCEDURA
Al momento di lanciare il pallone, il calciatore incaricato deve:
– stare in piedi rivolto verso il terreno di gioco
– avere, almeno parzialmente, i due piedi sulla linea laterale o sul terreno all’esterno di questa
– lanciare il pallone con entrambe le mani da dietro e al di sopra della testa, dal punto in cui è uscito dal terreno di gioco
[…]
Se la rimessa dalla linea laterale non viene eseguita correttamente, dovrà essere eseguita dalla squadra avversaria.”

La determinazione del punto di uscita, e della conseguente rimessa dalla linea laterale, ha fisiologicamente necessità dell’applicazione di una tolleranza. Infatti, praticamente nessuna rimessa viene mai battuta dal punto esatto in cui è fuoriuscito il pallone, perché esiste un preciso millimetro (per restare su unità di misura facilmente apprezzabili) della linea laterale in cui il pallone ha varcato completamente la parte esterna della linea laterale, non essendo, quindi, più in gioco. E, per quanto precise, le rimesse sono battute praticamente sempre millimetri o centimetri più avanti o più indietro.

Quindi sono praticamente tutte irregolari secondo quanto scritto nel regolamento del giuoco del calcio. È fisiologico e nessuno ha strumenti sufficientemente precisi per valutare il punto preciso di fuoriuscita e di battuta.

Ma, come dico spesso: “arbitrare è molto più che applicare il regolamento” e quindi l’arbitro considera valide le rimesse dalla linea laterale a seconda della propria sensibilità e esperienza, rispetto alle direttive e alle indicazioni degli organi tecnici di riferimento o del settore tecnico dell’Associazione Italiana Arbitri. Quindi capita spesso che, soprattutto in caso di mancanza di pressione da parte degli avversari, le rimesse possono essere considerate corrette se battute anche due, tre, cinque metri dal punto di uscita del pallone, specie in zona difensiva o nella parte centrale del terreno di gioco. Mentre le rimesse a ridosso dell’area di rigore avversaria godono di minore libertà.

Si tratta di una prassi, che io non condivido particolarmente, ma che viene utilizzata per velocizzare il gioco.

Purtroppo, una momentanea mancanza di attenzione, o l’applicazione sempre più estensiva di queste tolleranze, può portare a quanto abbiamo visto con Tonali in Empoli – Milan, con una rimessa dalla linea laterale chiaramente ed evidentemente battuta lontano dal punto di fuoriuscita del pallone dalla linea perimetrale.

E il VAR? Cosa può fare nel caso di Tonali?

Nulla. Vediamo perché.

Innanzitutto, la strumentazione Cross-Air che viene utilizzata per tracciare le linee parallele alla linea di porta (utilizzate nella determinazione del fuorigioco) non nasce per posizionare linee perpendicolari alla linea di porta, quindi non sarebbe oggettivamente possibile determinare il punto di uscita del pallone dal terreno di gioco con la strumentazione. Ma, anche se ciò fosse possibile, essendo il VAR uno strumento per determinare le infrazioni così come riportate nel regolamento del giuoco del calcio, finirebbe per rilevare come irregolari tutte le riprese di gioco battute a più di 3/5 cm (tolleranza dello strumento video) dal punto corretto. Quindi, statisticamente, quasi tutte. Senza, tra l’altro, possibilità di comunicare con dovuta precisione all’arbitro quale effettivamente dovrebbe essere la posizione corretta.

Al di là di questa considerazione meramente logica, nel protocollo VAR è scritto chiaramente che “Le Regole del Gioco non consentono che le decisioni relative alle riprese di gioco (calci d’angolo, rimesse dalla linea laterale, ecc.) possano essere cambiate una volta che il gioco è ripreso, pertanto non potranno essere oggetto di revisione”. Quindi, un calcio di punizione battuto “distante” dal punto in cui è avvenuta l’infrazione, un calcio di rinvio battuto fuori dall’area di porta, un calcio d’inizio battuto non sul punto del calcio d’inizio, un calcio d’angolo battuto fuori dall’arco d’angolo, una rimessa dalla linea laterale battuta anche una decina di metri distante dal punto di fuoriuscita del pallone, non possono essere valutate dal VAR.

Proprio per quanto esplicitamente riportato nel regolamento.

Auspico che quanto accaduto possa far riflettere gli organi tecnici di riferimento, in modo da poter impartire direttive più restrittive, indipendentemente dalla zona del terreno di gioco in cui ci si trova. Tra l’altro, in situazioni come queste, ai calciatori è concesso chiedere delucidazioni sul punto di battuta e l’arbitro potrebbe fornirle con una tolleranza tale da non permettere più che il gioco riprenda con una rimessa dalla linea laterale “palesemente” irregolare.

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Paolo Scoglietti

"... E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c'è sempre un'altra stagione. Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il primo turno in gennaio, che male c'è in questo? Anzi è piuttosto confortante, se ci pensi" Osservatore della realtà con un grammo di sogno essenziale, scoperto da quando scrivo di calcio inglese. Amante della sua inimitabile storia e di tutti i suoi bauli pieni di segreti.