In questo avvio di stagione la Serie A si sta dimostrando avvincente, combattuta, e senza una squadra che abbia mostrato una netta superiorità sulle altre, come dimostra la classifica che vede Atalanta, Napoli e Milan appaiate in testa a 14 punti dopo 6 giornate. Subito dopo questo gruppetto c’è la sorprendente Udinese di Andrea Sottil, con i friulani reduci da 4 vittorie di fila che si trovano ad appena un punto dalle prime della classe. Dopo la prima giornata che li ha visti sconfitti a Milano infatti, Beto e compagni hanno ottenuto 13 dei 15 punti disponibili, con in mezzo il roboante 4-0 inflitto alla Roma di Mourinho (che ha subito appena 2 gol nelle altre 5 partite). Viene quindi da chiedersi dove possa arrivare questa Udinese, e se non possa tornare a vivere una stagione da protagonista come nel triennio 2010-2013.
Erano gli anni di Guidolin, quelli che i tifosi ricordano come tra i migliori nella storia del club friulano. Nel 2010, al primo anno del tecnico veneto l’Udinese raggiunse infatti un sorprendente quarto posto, trascinata da nomi come Handanovic, Cuadrado, Sanchez e Di Natale, per citarne solo alcuni. La stagione successiva andò ancora meglio, con il terzo posto in campionato e la vetrina europea della Champions (eliminazione ai play-off contro l’Arsenal) e dell’Europa League (eliminati dall’AZ Alkmaar agli ottavi). Ma ormai la squadra di Guidolin era una realtà consolidata, e anche nel 2012-2013 i bianconeri riuscirono a chiudere con un ottimo piazzamento, il quinto posto alle spalle della Fiorentina. I tifosi però ricordano quell’annata soprattutto per i rimpianti europei, con la storica qualificazione ai gironi di Champions sfumata nel play-off col Braga, nella serata del tragicomico cucchiaio del “Mago” Maicosuel. Nell’ultimo anno di Guidolin l’Udinese condusse un’annata non particolarmente esaltante, chiusa al 13esimo posto e con una semifinale di Coppa Italia raggiunta. Le stagioni successive, tra alti e bassi, vedranno i friulani stabilmente nella seconda metà di classifica, pur riuscendo sempre a mantenere la categoria senza particolari ansie. Quest’anno però con l’arrivo di Sottil sulla panchina bianconera, la musica potrebbe cambiare.
Il tecnico piemontese è reduce da un paio di stagioni all’Ascoli, culminate col sesto posto dell’anno scorso, e nonostante sia all’esordio in Serie A sembra aver già dato un’impronta netta ai suoi. I movimenti sul mercato sono stati parecchi sia in entrata che in uscita, con alcuni nomi importanti che hanno lasciato il club, su tutti Molina, Stryger Larsen e Soppy. Sul fronte acquisti invece c’è sicuramente da segnalare il riscatto di Beto dalla Portimonense, e l’acquisto di nomi come Kamara, Lovric, e Ehizibue. Si conferma quindi la tendenza della squadra friulana a scommettere su giovani poco conosciuti al grande pubblico, strategia che già da tempo porta i suoi frutti, come dimostrano i dati dell’ultimo decennio. Secondo Transfermarkt infatti, l’Udinese è all’ottavo posto in Europa, e prima tra le italiane, nella classifica sui ricavi ottenuti dal calciomercato dal 2012-13 a oggi, con un saldo attivo di ben 199 milioni di euro.
Quest’anno però, considerando i grandi sconvolgimenti apportati alla rosa e un allenatore debuttante nella categoria probabilmente in pochi si aspettavano un inizio così convincente, con i ragazzi di Sottil che nelle ultime 3 gare hanno sconfitto Sassuolo, Roma e Fiorentina. Ciò che ha stupito in queste prime giornate è la voglia di cercare il risultato e la grinta dei bianconeri, che tentano sempre di imporre il proprio ritmo con qualunque avversario, aggredendo il possesso e portando tanti uomini avanti. Il 3-5-2 del tecnico torinese in questo senso offre diverse soluzioni offensive, con i quinti di centrocampo che danno sempre un’opzione per allargare il gioco favorendo gli inserimenti delle mezze ali, o andando a loro volta a riempire l’area con pericolosità. Davanti l’estro di Deulofeu e la capacità realizzativa di Beto possono fare la differenza con qualsiasi avversario, e anche le seconde linee hanno dimostrato (Samardzic su tutti) di sapere essere degni sostituiti dei titolari quando subentrano a gara in corso. Anche la difesa, al netto dei 4 gol presi dal Milan alla prima giornata, sta offrendo garanzie nelle ultime settimane, con appena 2 gol subiti nelle ultime 5 gare e un Becao sempre più leader in campo e fuori. La prestazione nell’ultima gara esterna contro il Sassuolo ha dato un’idea della mentalità dell’Udinese di quest’anno: una squadra che sa soffrire, andare sotto senza uscire mentalmente dalla partita, e con la capacità atletica di attaccare per 90 minuti alla ricerca della vittoria, non accontentandosi del pareggio. La prossima giornata offrirà un banco di prova interessante per le ambizioni dei bianconeri, con l’Inter di Inzaghi che arriverà alla Dacia Arena dopo le fatiche europee col Viktoria Plzen. Ma i ragazzi terribili di Sottil hanno già dimostrato di non aver paura di nessuno quest’anno, giocando sempre con la voglia di essere protagonisti e di far risultato, e c’è quindi da giurare che anche domenica daranno filo da torcere ai nerazzurri.