L’ultima giornata di campionato ha visto alcune cadute eccellenti tra le grandi, con Roma, Juventus, Inter e Milan tutte sconfitte, e con Napoli e Atalanta lanciatissime in testa alla classifica. Tra gli altri risultati emerge poi la vittoria dello Spezia nel derby ligure contro la Sampdoria, che relega i blucerchiati all’ultimo posto in classifica. Al netto delle difficoltà della squadra di Giampaolo (appena 2 punti in 7 partite e peggior attacco del campionato) vanno però considerati anche i meriti dei ragazzi di Luca Gotti, capaci di rimontare e di portare a casa una partita che si era messa male dopo pochi minuti con la perla di Sabiri da fuori area. Con questi 3 punti lo Spezia si porta a quota 8 a metà classifica, non una brutta partenza se consideriamo che le 3 sconfitte subite fino a ora sono arrivate tutte in trasferta e contro Inter, Juventus e Napoli. In particolare, la trasferta del Maradona ha dato importanti certezze agli spezzini, che hanno sì sofferto, ma mantenendo una buona solidità difensiva e cedendo solo al 90esimo ai partenopei.
Solidità difensiva dicevamo, perché dopo la scorsa stagione, chiusa con 71 gol subiti e la seconda peggiore difesa dopo la Salernitana, la dirigenza ligure ha puntato a cambiare marcia ingaggiando Luca Gotti dopo l’addio di Thiago Motta. Il tecnico veneto, reduce dall’esperienza all’Udinese, ha sempre fatto dell’equilibrio e della solidità difensiva il suo mantra e sembra già aver dato un’impronta alle Aquile in questo senso. Allenatore pragmatico, concreto, e con una grande preparazione tattica Gotti costruisce le sue squadre sulla base di un’efficace fase di contenimento, come dimostrano le sue precedenti esperienze. Nelle due stagioni disputate alla guida dei friulani infatti, pur chiudendo rispettivamente in 13esima e 14esima posizione, la sua Udinese è risultata l’ottava e la decima difesa migliore del campionato.
Dal punto di vista tattico in queste prime giornate lo Spezia ha giocato col 3-5-2, modulo preferito dal tecnico di Adria e che diventa 5-3-2 quando ci si difende, con i quinti di centrocampo che diventano terzini a tutti gli effetti. In questa fase di non possesso è inoltre richiesto grande dispendio fisico anche alle 2 mezze ali, che difendono basse sia centralmente che sull’esterno, raddoppiando sulle fasce se necessario. In generale tutto lo Spezia si dispone quindi dietro la linea della palla mantenendo baricentro basso, con i due attaccanti pronti a schermare le linee di passaggio avversarie e il mediano che offre copertura al centro, con un pressing concentrato all’interno della propria metà campo. In fase offensiva è nuovamente fondamentale il lavoro delle mezze ali, che devono essere pronte a far ripartire la transizione offensiva in contropiede quando possibile, giocando palla con i rispettivi esterni e allargando il gioco. Quando invece non è possibile costruire dal basso, lo Spezia ha mostrato di avere comunque un piano B, lanciando lungo dalla difesa verso uno dei due attaccanti (solitamente Nzola) che fa sponda verso il compagno di reparto che a sua volta attacca lo spazio alle sue spalle. In quest’ultimo caso generalmente la manovra offensiva è supportata anche dall’esterno più vicino alla zona del lancio, che attacca in diagonale tagliando la linea difensiva avversaria.
Durante le ultime annate Gotti ha dimostrato anche buona capacità di valorizzare il materiale umano a sua disposizione, facendo crescere i giovani e mettendo i calciatori più esperti in condizione di rendere al meglio. Già in queste prime giornate, ad esempio, sta emergendo Kiwior in difesa, reinventato centrale dal tecnico veneto dopo aver giocato da mediano l’anno scorso. E in quest’ultimo ruolo sta invece rendendo molto bene Bourabia, arrivato dal Sassuolo e che mostra grande intelligenza tattica e capacità di impostare in maniera ordinata da dietro. Altro giovane interessante è Holm, quinto di centrocampo a destra, esterno di buona corsa e che sta migliorando anche in fase difensiva nelle ultime partite. C’è poi Simone Bastoni, mezz’ala ma anche vero e proprio punto di riferimento per gli spezzini, con Kovalenko dall’altro lato che può crescere molto al suo fianco. Infine Nzola in attacco, che dopo la scorsa annata piuttosto deludente ha voglia di riscatto, e che infatti ha già segnato più gol dello scorso campionato (3 contro i 2 della stagione 21-22). Il tutto aspettando il rientro di Verde, giocatore fondamentale per l’attacco dei liguri e che potrebbe essere la spalla offensiva ideale per l’angolano e per Gotti, che storicamente preferisce avere un attaccante fisico e uno tecnico, com’è stato per la coppia Beto-Deulofeu durante l’esperienza a Udine.