Da pochi giorni si è chiuso il Mondiale di Qatar 2022 con una partita che senza alcun dubbio rimarrà nella storia del calcio. A calcare il campo in questa finale indimenticabile tra Francia e Argentina ci sono stati ben 7 calciatori provenienti dalla Serie A, solo la Liga ha potuto vantare un numero maggiore di partecipanti al match, ben 10.
Ma andiamo a vedere come si sono comportati i rappresentanti del nostro campionato nel Mondiale appena concluso.
JUVENTUS
La squadra italiana con più rappresentanti in Qatar è stata in assoluto la Juventus, con ben 11 uomini di Allegri impegnati nella competizione.
Torneranno sicuramente felici a Torino Leandro Paredes e Angel Di Maria che con la loro Argentina hanno alzato la coppa del mondo. Per entrambi è stato un Mondiale ad alto tasso di adrenalina, con il centrocampista che ha segnato dal dischetto in tutte e due le occasioni in cui è stato chiamato in causa nelle lotterie finali (i quarti con l’Olanda e la finale con la Francia) ed il mancino 34enne che invece si è dovuto fisicamente gestire durante tutta la competizione, per poi giocare una finale entusiasmante dove ha procurato un rigore e siglato la rete del momentaneo 2-0.
Saranno invece delusi i brasiliani Alex Sandro, Danilo e Bremer, usciti ai quarti contro la Croazia. Se per Danilo questa competizioni è stata l’ennesima prova della sua duttilità (nonostante un infortunio alla caviglia che lo ha tenuto ai box in 2 delle 3 partite del girone) per Alex Sandro la fragilità fisica sembra aver condizionato pesantemente le scelte del CT Tite, che ha preferito addirittura farlo partire dalla panchina nell’ultimo match disputato. Discorso diverso per Bremer, appena affacciatosi alla nazionale Verdeoro e ovviamente dietro nelle gerarchie rispetto ai ben più quotati colleghi di reparto, per lui solo una partita da titolare e una ventina di minuti contro la Corea del Sud agli ottavi.
Nello stesso girone del Brasile ha faticato e non poco la Serbia di Filip Kostic e Dusan Vlahovic, entrambi abbastanza deludenti, con il centravanti ex Fiorentina capace comunque di siglare un gol nonostante i guai fisici.
Deluso sarà invece Adrien Rabiot che ha visto sfumare il titolo mondiale in finale, uscendo dal campo solo nel primo tempo supplementare a seguito di un sospetto trauma cranico. Mondiale comunque sicuramente positivo per lui autore di un gol e un assist.
Assolutamente positiva anche la prova di Wojciech Szczesny, capace di tenere a galla la sua Polonia con ben 2 rigori parati oltre a numerosi interventi prodigiosi, mentre poco aiuto ha dato alla causa l’attaccante Arkadiusz Milik, titolare solo contro l’Arabia Saudita e che ha chiuso senza gol la sua esperienze mondiale.
Zero gol anche per Weston McKennie, pedina importante per la nazionale statunitense con la quale comunque non è mai riuscito ad incidere.
MILAN
A rappresentare i campioni in carica del Milan sono stati ben 7 calciatori, con risultati abbastanza altalenanti.
Se infatti Theo Hernandez e Olivier Giroud sono stati fondamentali nel cammino della Francia (1 gol e 2 assist per il terzino sinistro e addirittura 4 gol per il centravanti) e il portoghese Rafael Leao ha mostrato al mondo il suo talento con ben 2 reti partendo sempre dalla panchina, lo stesso non si può dire dell’oggetto misterioso Charles De Ketelaere che nel Belgio uscito ai gironi ha messo insieme solo 15 minuti contro il Marocco.
Sorte ancora peggiore è toccata al terzino sinistro senegalese Fode Ballo-Touré, arrivato non al top della condizione al Mondiale e utilizzato per soli 7 minuti dal proprio CT.
Nel deludente cammino della Danimarca (1 pareggio e 2 sconfitte) ha trovato poco spazio uno dei senatori della nazionale di Copenaghen, Simon Kjaer, che dopo esser stato sostituito nel match di esordio contro la Tunisia non ha infatti più trovato spazio nei successivi due incontri.
Piacevole sorpresa invece dev’essere stata per i tifosi del Milan la scoperta di un Sergino Dest che ha contribuito al buon cammino degli USA, fermati solo agli ottavi dall’Olanda di Van Gaal e che sicuramente si rivelerà una pedina importante per Pioli in questa seconda parte di stagione.
INTER
Per il club nerazzurro continua la tradizione di avere almeno un calciatore nella finale dei Mondiali dal 1982 (record condiviso con il Bayern Monaco).
Mondiale da vincitore ma vissuto con alti e bassi per l’argentino Lautaro Martinez, arrivato in Qatar per essere il centravanti titolare dell’Albiceleste e poi relegato in panchina per lasciare il posto a Julian Alvarez. Sicuramente El Toro ha saputo però cogliere le sue occasioni, soprattutto nel match contro l’Olanda che lo ha visto realizzare il rigore decisivo.
Proprio in quella sfida ai quarti di finale si è fermata la corsa al titolo di Denzel Dumfries e Stefan De Vrij, con il primo fino a quel momento protagonista negli Orange grazie ad 1 gol e 2 assist, mentre il secondo non ha mai avuto l’opportunità di scendere in campo.
Difficile anche il Mondiale di Andre Onana, portiere titolare del Camerun nel match d’esordio contro la Svizzera e poi messo fuori rosa dal proprio CT per motivi disciplinari.
Motivi fisici hanno invece frenato Romelu Lukaku che non solo non ha potuto aiutare concretamente il suo Belgio ma che anzi è finito agli onori della cronaca per le occasioni mancate nella partita decisiva contro la Croazia del compagno di club Marcelo Brozovic. La nazionale di Zagabria, dopo la finale del 2018, ha nuovamente stupito il Mondo eliminando il Brasile e ai rigori ai quarti, in un Mondiale in cui il centrocampista di Simone Inzaghi ha dimostrato tutto il suo valore.
NAPOLI
In testa alla Serie A e con un gioco spumeggiante, il Napoli ha mandato in Qatar 5 rappresentanti.
Non sono riusciti ad andare oltre la fase a gironi il camerunense Zambo Anguissa, l’uruguaiano Mathias Olivera e il messicano Hirving Lozano, tutti e tre titolari delle rispettive nazionali ma nessuno di loro in grado di incidere positivamente.
Chi invece è riuscito ad entrare nel tabellino dei marcatori è Piotr Zielinski (Polonia), a segno contro l’Arabia Saudita nell’unica vittoria della sua nazionale in Qatar. La corsa di Zielinski e compagni si è infranta poi agli ottavi esattamente come quella della Corea del Sud di Kim Min-Jae, pilastro di Spalletti che ha dimostrato di soffrire un po’ la scarsa esperienza internazionale dei propri compagni di reparto pur senza sfigurare particolarmente.
TORINO
Anche per i granata sono stati 5 i calciatori impegnati nel Mondiale.
Folta rappresentanza degli uomini di Juric nella nazionale serba, dove il portiere Vanja Milinkovic Savic e i centrocampisti Sasa Lukic e Nemanja Radonjic non sono riusciti ad evitare l’eliminazione nel girone (i primi due da titolari e il terzo subentrando in tutte e tre le partite).
Sicuramente più positiva l’esperienza di Ricardo Rodriguez, titolare della sua Svizzera fino alla disfatta agli ottavi contro il Portogallo. Importante il contributo invece di Nikola Vlasic nella nazionale croata dove, sempre da subentrato, ha dimostrato grande freddezza battendo e segnando il primo rigore della lotteria sia nella partita con il Giappone sia in quella con il Brasile.
ATALANTA
Mondiale sicuramente di buon livello per i 4 calciatori di Gasperini impegnati in Qatar.
Se infatti è finita a gironi l’esperienza di Joakim Maehle, titolare della sua Danimarca, lo stesso non si può dire di Teun Koopmeiners e Marten De Roon che hanno contribuito a portare ai quarti la loro Olanda, dandosi spesso il cambio nel centrocampo di Van Gaal. Mondiale della maturità invece per il croato Mario Pasalic , capace di ritagliarsi uno spazio importante in uno dei centrocampi più forti e sorprendenti della competizione.
ROMA
Poco più di 90 minuti totali per gli uomini di Mourinho.
Anche per la Roma dello Special One sono stati 4 i calciatori impegnati in Qatar, ma con pochi minuti a disposizione. Mai entrato in campo con il Portogallo il portiere giallorosso Rui Patricio, e solo pochi scampoli di partita per il terzino uruguaiano Matias Vina.
Poco tempo per mettersi in mostra anche per il giovane ventenne polacco (ma nato a Tivoli) Nicola Zalewski, mentre discorso diverso per Paulo Dybala, che era reduce da un infortunio con la Roma e soprattutto tatticamente “chiuso” dal marziano Lionel Messi. Nonostante questo la Joya ha saputo mantenere il sangue freddo quando il CT Scaloni lo ha schierato ad un minuto dal termine del secondo tempo supplementare della finale con la Francia con l’intento di averlo poi a disposizione dal dischetto, dove il ragazzo non ha deluso il suo allenatore e la sua nazione.
FIORENTINA
Tra i 4 convocati viola c’è anche una delle rivelazioni della competizione.
Difficile infatti non parlare subito di Sofyan Amrabat pilastro della nazionale più sorprendente del Mondiale, il Marocco. Il 26enne centrocampista di Vincenzo Italiano ha saputo tener testa ad avversari di reparto sicuramente più blasonati, senza mai sfigurare, pur trovandosi di fronte calciatori come Luka Modric o i gioiellini spagnoli Gavi e Pedri.
Diverso invece l’impatto di Luka Jovic nella nazionale serba, solo pochi minuti per lui senza incidere particolarmente, e del suo compagno Nikola Milenkovic titolare inamovibile di una difesa che ha però subito 8 gol in sole 3 partite. Nessun minuto in campo infine per il polacco Szymon Zurkowski.
VERONA
Ultimi in classifica in Serie A gli scaligeri hanno comunque mandato in Qatar ben 4 rappresentanti.
Meno di un’ora di gioco totale hanno collezionato i serbi Ivan Ilic e Darko Lazovic, eliminati nel girone insieme al Camerun del loro compagno Martin Hongla, titolare nelle prime due partite della nazionale africana. Reduce da un infortunio il 26enne australiano Ajdin Hrustic ha potuto aiutare ben poco i propri connazionali, partendo sempre dalla panchina e mettendo insieme poco più di 60 minuti totali.
SALERNITANA
C’è anche un marcatore tra i 3 convocati della squadra di Davide Nicola.
Pochi minuti totali a disposizione per Krzysztof Piatek, chiuso nella nazionale polacca dai più esperti Lewandowski e Milik, mentre il difensore tunisino Dylan Bronn ha trovato la titolarità della propria nazionale nei primi due incontro mondiali. Titolarità mai in discussione per il centravanti senegalese Boulaye Dia autore anche di un gol nella partita contro il Qatar.
SAMPDORIA
Alti e bassi per i 3 blucerchiati convocati al Mondiale.
Circa 15 minuti è il tempo totale passato in campo dal serbo Filip Djuricic, mai incisivo a differenza del compagno di squadra marocchino Abdelhamid Sabiri che ha saputo cogliere le proprie occasioni partendo dalla panchina, offrendo l’assist del momentaneo 1-0 nella fondamentale e sorprendente vittoria contro il Belgio e siglando poi il primo rigore della lotteria vincente contro la Spagna negli ottavi di finale.
Degno di nota anche il Mondiale del difensore polacco Bartosz Bereszynski, sempre titolare fino all’eliminazione per mano della Francia.
LAZIO
Solo 2 i calciatori di Maurizio Sarri impegnati in Qatar e per entrambi l’esperienza si è conclusa ai gironi.
Se per l’uruguaiano Matias Vecino si può parlare di un Mondiale abbastanza nella media, per chi come lui è abituato a sfruttare cuore e polmoni, non si può che rimanere delusi dall’esperienza qatariota di Sergej Milinkovic Savic, tanto incisivo nella nostra Serie A quanto impalpabile con la sua nazionale (dove comunque ha saputo realizzare il gol del momentaneo vantaggio contro il Camerun).
SPEZIA
Sono due i calciatori dello Spezia titolari sia nel proprio club che nella propria nazionale.
Ethan Ampadu a soli 22 anni è arrivato già a 40 presenze con la nazionale del Galles, traguardo non da tutti per un ragazzo che ha affrontato da titolare un Mondiale non certamente esaltante per Bale e compagni.
Stessa età e uguale titolarità per il polacco Jakub Kiwior che si è ormai imposto come futura colonna della nazionale di Varsavia
Un solo calciatore impegnato ai Mondiali per l’Udinese, il camerunense Enzo Ebosse, impiegato solo nell’ultimo match del girone contro il Brasile a qualificazione ormai compromessa, e per il Sassuolo, con il croato Martin Erlic mai impiegato dal proprio CT.
Degna di nota è sicuramente anche la partecipazione alla manifestazione qatariota di 3 esponenti della nostra Serie B; il 26enne terzino destro australiano del Brescia Fran Karacic, l’esperto difensore polacco del Benevento Kamil Glik e il marocchino attaccante del Bari e attuale capocannoniere della serie cadetta Walid Cheddira.