Juventus Women, il progetto va oltre i risultati

No, la squadra di Joe Montemurro non ha perso la sua rotta e lo ha dimostrato battendo l’Inter nell’ultima giornata di Serie A.

I gol di Barbara Bonansea e Arianna Caruso hanno piegato fuori casa le rivali dell’ex Rita Guarino, che erano partite lanciate, un po’ come la scorsa stagione, per poi flettere leggermente la costanza dei risultati nella seconda parte del campionato.

Allo stadio Breda, quindi, le bianconere hanno scacciato i fantasmi, creati per lo più dalla stampa acchiappa-click e da tifosi forse troppo esigenti, che vedevano il ciclo ormai finito o perfino i problemi societari della controparte maschile della Juventus insinuarsi in quella femminile.

I problemi principali della Juventus

Non c’è ovviamente nessun tentativo di negare l’evidenza. Di prestazioni deludenti la Juventus ne ha avute in questa stagione, come la sconfitta con il Milan per 4-3.

La difesa, soprattutto senza il fenomeno Peyraud-Magnin in porta, ha fatto notare qualche problemino. In fondo, anche per Gama, spesso fuori per infortunio, e Sembrant, gli anni passano.

Al centro servirà, nel prossimo futuro, un innesto di qualità che chiuda meglio i buchi assieme a Salvai, mentre ora Rosucci, adattata a centrale, cerca di fare quello che può.

E nella sfida contro l’Arsenal, che ha battuto 5-1 le campionesse d’Europa in carica del Lione, la centrocampista bianconera ha interpretato il ruolo di stopper quasi senza sbavature, risultando decisiva nel secondo tempo.

Fermare la coppia londinese formata da Miedema e Balckstenius non era per nulla facile, nonostante l’assenza di Mead, a fronte di un momento complicato, anche a livello di gioco, per le torinesi.

Il principale imputato per questo periodo non particolarmente roseo, Joe Montemurro, ha dato ancora fiducia in quell’occasione alla straripante ed esperta Beerensteyn, che con la Juventus non si è, fin qui, espressa nella sua massima forma.

La scomparsa recente della madre e l’adattarsi a una nuova cultura non l’hanno di certo favorita. La pausa natalizia potrebbe essere cruciale per caricare le batterie e tornare in campo a stupire.

Il suo gol, che ha consentito di, quantomeno, strappare un punto importantissimo alle Gunners per mantenere il secondo posto e l’imbattibilità nel turno d’andata del girone di Champions, fa comunque ben sperare anche nell’immediato.

Un progetto che punta sulle giovani

Come l’allenatore ha dato fiducia all’esterna olandese, anche chi guarda da fuori deve fare lo stesso nei confronti del mister australiano, che si sta reinventando, cercando di mantenere gli stessi standard alti a cui la Juventus ci ha abituati.

Tuttavia, non sempre i risultati possono arrivare immediatamente. A maggior ragione se in questo processo c’è di mezzo il ricambio generazionale.

Bonfantini, Cantore, passando per il portiere Aprile e Arcangeli, hanno bisogno ancora di tempo per affermarsi. In primis quest’ultima, vincitrice del premio Golden Girl, è  una classe 2003 da svezzare.

Di tempo la Juventus non ne ha tanto a disposizione. Le glorie che hanno fatto questa squadra grande, portandola perfino ai quarti di Champions nel 2021-22 e dandole lo status di big europea, sono sulla via del tramonto.

Per mantenere questo livello, che attrae giocatrici blasonate, credibilità e soldi, la dirigenza e l’allenatore stanno inserendo più spesso nella mischia le giovani per dare loro esperienza nelle partite importanti, anche a costo di perdere qualche punto per strada.

Quando Girelli, Bonansea, Rosucci e le altre colonne portanti diranno addio, il club bianconero avrà così, di nuovo, una squadra competitiva.

Il bilancio della prima parte di stagione

Sono comunque piccoli intoppi in un cammino altalenante, ma complessivamente buono. In questi primi quattro mesi della stagione, infatti, sono arrivate appena tre sconfitte.

A inizio dicembre la Juventus si ritrova in corsa per passare alla fase a eliminazione diretta della Champions, nonostante la sconfitta per 1-0 nella gara di ritorno con l’Arsenal, seconda in Serie A e a sole sei lunghezze dall’inarrestabile Roma.

Le giallorosse fin qui ha vinto 10 gare su 11 e trionfato in Supercoppa al Tardini proprio contro le juventine dai calci di rigore.

Le giallorosse compongono un gruppo giovane e dinamico, che ha avuto la pazienza di stare dietro, per affondare finalmente il colpo e primeggiare meritatamente.

Ora, palla a Montemurro e alle sue ragazze, che avranno il compito di recuperare il terreno perso in campionato.

Fin qui, non è assolutamente una stagione da buttare o da criticare nel complesso. I conti si faranno alla fine o perfino a distanza di anni. La lungimiranza nel calcio è, a volte, più importante del singolo trofeo o della singola stagione vincente.

Intanto, godiamoci questa stagione, la prima dopo molto tempo veramente combattuta, che vede la Juventus, in ogni caso, ancora in scia alla capolista e in corsa nelle altre competizioni.

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Paolo Scoglietti

"... E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c'è sempre un'altra stagione. Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il primo turno in gennaio, che male c'è in questo? Anzi è piuttosto confortante, se ci pensi" Osservatore della realtà con un grammo di sogno essenziale, scoperto da quando scrivo di calcio inglese. Amante della sua inimitabile storia e di tutti i suoi bauli pieni di segreti.