Il Qatar è pronto al mondiale

C’è sempre qualcosa di attraente attorno alla nazione ospitante in una Coppa del Mondo. È la squadra con il maggior sostegno negli stadi e con la maggiore pressione per competere in casa.

Gran parte della discordia intorno alla Coppa del Mondo 2022, da quando il Qatar è stato annunciato come paese ospitante, ha riguardato la nazione stessa e la sua idoneità per essere all’altezza come la casa del più grande torneo di calcio.

Con i doveri di ospitare, arrivano i doveri di gioco. Avendo giocato la sua prima partita come nazione solamente nel 1970, il Qatar si è preparato al meglio per affrontare questo evento storico. Quindi diamo un’occhiata al percorso del gruppo, iniziato ben sedici anni fa.

Partiamo dal 2006: anno in cui l’attuale c.t., Felix Sanchez, si trasferisce nel Golfo con l’Aspire Academy, lavorando con i calciatori più promettenti del Qatar.

Il 46enne catalano arriva con un bagaglio di dieci anni di lavoro trascorsi nelle giovanili del Barcellona, tra il 1996 e il 2006.

Nel 2013, è stato assunto come capo allenatore della squadra U19 della nazione, vincendo il campionato AFC nello stesso anno. Prima di essere promosso come supervisore della prima squadra, passa per la panchina degli U23, guidandoli al terzo posto al campionato AFC nel 2018.

L’anno successivo, Sanchez guida la nazionale maggiore al primo trionfo in Coppa d’Asia, battendo il Giappone 3-1 nella finale di Zayed, negli Emirati Arabi Uniti.

Finora registra 88 partite, vincendone 47, pareggiandone 16 e perdendone 25. Il suo Qatar gioca con un 3-5-2 e grazie al lavoro durativo, fin dalle giovanili, possiede un gruppo di giocatori che conoscono alla perfezione i suoi principi di gioco.

Avendo lavorato con i migliori e più brillanti prospetti della nazione dal 2006, Sanchez conosce bene i suoi calciatori e all’interno della squadra si affida a delle figure chiavi su cui fare affidamento.

I giocatori

Il portiere Saad Al Sheeb protegge i pali del suo paese dal suo debutto, nel 2009, vantando 76 presenze internazionali.

Abdelkarim Hassan è il secondo giocatore con più presenza del Qatar (130) e occupa una delle tre posizioni difensive, nonostante durante la carriera abbia giocato prevalentemente come terzino sinistro. La sua caratteristica principale è il tiro velenoso dalla distanza.

Hassan al-Haydos è il capitano della squadra, un playmaker offensivo, la bussola delle azioni offensive ed è anche il giocatore con più presenze della storia del Qatar(169).

Akram Afif è il calciatore più creativo. Sotto contratto con l’Al Sadd, club gestito da Xavi fino allo scorso anno, è stato votato miglior giocatore d’Asia nel 2019, l’equivalente del pallone d’oro per l’Europa. Abile più nel creare che nel segnare, nella scorsa stagione ha segnato 13 gol e fornito 17 assist e ha creato un record di 75 occasioni da gol (dati di “Opta Analyst”).

Ma probabilmente la principale minaccia del Qatar è l’attaccante Almoez Ali, capocannoniere della Coppa d’Asia 2019 e della CONCAF Gold Cup 2021. E avendo segnato contro il Paraguay nella prima giornata del Qatar in Copa America 2019, Ali ha il record unico di gol in tre diversi tornei finali delle confederazioni.

I risultati

Il Qatar non può certo dire di non aver avuto molta preparazione, avendo giocato tantissime partite internazionali e, come preannunciato prima, preso parte a due competizioni continentali come la Copa America e la CONCAF Gold, torneo simbolo dell’America centrale.

Proprio nell’ultimo torneo il Qatar ha ottenuto vittorie importanti contro Grenada (4-0) e Honduras (2-0), riuscendo a superare la fase a gironi e avanzare ai quarti di finale. Con nove gol, è stata la squadra ad aver segnato più gol nei gironi davanti a Stati Uniti e Canada.

Dopo la vittoria per 3-2 su El Salvador nei quarti, in semifinale sono stati eliminati dai giganti della CONCAF: gli Stati Uniti. La partita si è conclusa con una sconfitta per 1-0 grazie a un gol a quattro minuti dal termine, nonostante la squadra qatariota abbia avuto le migliori occasioni tra cui un rigore sbagliato al 61° minuto.

Il bel cammino li ha portati agli inviti di nazionali europee, giocando amichevoli nei turni in cui alcune squadre riposavano nei gruppi di qualificazioni.

I primi risultati sono stati buoni, battendo Lussemburgo e Azerbaigian prima di pareggiare con l’Irlanda, mentre le restanti partite contro Serbia e Portogallo sono state molto amare.

Dopo aver raggiunto le semifinali della Coppa Araba nel 2021, cadendo contro l’Algeria (2-1), da allora ha ampiamente pareggiato partite, inclusa un’amichevole a luglio contro la Lazio.

Dunque, la nazionale ospitante si presenta con una preparazione approfondita: un gruppo di giocatori che si conoscono da quando avevano raggiunto la maturità e alla stessa maniera, il loro allenatore li ha cresciuti e addestrati tatticamente.

La storia è dalla parte dei padroni di casa, tuttavia le precedenti nazioni ospitanti hanno raggiunto le fasi eliminatorie della competizione in 20 delle precedenti edizioni, con l’eccezione del Sudafrica nel 2010.

Naturalmente, solo il 29% dei precedenti tornei di Coppa del Mondo sono stati vinti dai padroni di casa (6/12), l’ultima la Francia nel 1998.

Ok, forse no. Il Qatar molto utopisticamente vincerà il mondiale ma iniziare positivamente nella gara inaugurale contro l’Ecuador, domenica prossima, potrebbe far aumentare le possibilità di vederlo agli ottavi di finali.

 

 

 

 

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Paolo Scoglietti

"... E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c'è sempre un'altra stagione. Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il primo turno in gennaio, che male c'è in questo? Anzi è piuttosto confortante, se ci pensi" Osservatore della realtà con un grammo di sogno essenziale, scoperto da quando scrivo di calcio inglese. Amante della sua inimitabile storia e di tutti i suoi bauli pieni di segreti.