Il Portogallo, il calcio di inizio e il pericolo di sapere troppo o troppo poco

Anche per un semplice calcio di inizio, il mondo del calcio vive momenti in cui è necessario un corretto fact checking. Alle volte dicerie e fake news (opportunamente veicolate da chi è in cerca di click) rischiano di ammorbare il mondo del pallone, già impegnato a dissipare ombre più o meno artificiosamente create.

La parte relativa al regolamento del giuoco del calcio, vista la poca conoscenza da parte del grande pubblico, è facilmente portatrice di notizie difficilmente confutabili, proprio a causa della mancata presenza di fonti attendibili sull’argomento specifico.

Succede così che un caso curioso crei una falsa conoscenza da una parte e una altrettanto deprecabile ondata di critiche dall’altra perché c’è chi pensa di sapere e spara a zero senza avere una idea a 360 gradi di quanto possa essere successo realmente.

I fatti

Diciassettesimo minuto di Portogallo – Svizzera.

Gonçalo Ramos segna il primo dei tre gol con cui trascinerà gli uomini di Fernando Santos alla goleada contro gli elvetici.

I calciatori vanno a festeggiare verso i tifosi, fuori del terreno di gioco nei pressi della bandierina del calcio d’angolo. Bernardo Silva, che è andato ad abbracciare i compagni, si stacca da loro e torna di corsa nel terreno di gioco, attendendo i suoi compagni di movimento che in quel momento non sono all’interno delle linee perimetrali.
Perché?

Era giugno 2018, durante i mondiali in Russia.

Cristiano Ronaldo con una punizione segna il 3 a 3 contro la Spagna. Tutti, tranne uno, festeggiano fuori dal terreno di gioco. José Fonte, infatti, non esce dalla linea perimetrale, con lo stesso Bernardo Silva che gli dice di non muoversi da lì.
Perché?

Solo tre giorni dopo, il calciatore inglese Kieran Trippier non ha partecipato ai festeggiamenti con i compagni il gol vittoria di Harry Kane in Inghilterra 2 – Tunisia 1, restando, anche lui, all’interno del terreno di gioco.
Perché?

Lo scopo era evitare che la Spagna riprendesse il gioco senza gli avversari nel terreno di gioco. Si credeva allora e forse si crede anche oggi che, se tutti i calciatori di una squadra, tranne il portiere, sono all’esterno delle linee perimetrali durante i festeggiamenti di una rete, la squadra avversaria possa riprendere il gioco col calcio di inizio.

Per quanto successo qualche giorno fa il motivo pare essere proprio lo stesso.

Il regolamento sul calcio di inizio

La stessa FIFA ha dovuto smentire questa curiosa teoria, ma se vi fosse sufficiente conoscenza del regolamento del giuoco del calcio, non sarebbe stata necessaria la precisazione e quei calciatori avrebbero potuto festeggiare con i propri compagni.

Ai tempi addirittura si leggeva, nelle testate di “informazione” che vi fosse stata una regola, introdotta dalla FIFA, che specificava che, qualora nessun giocatore di una squadra si fosse trovato nella propria metà campo (portiere escluso) e, al contempo, l’intero organico si fosse trovato in quel momento fuori dal terreno di gioco, l’arbitro avrebbe avuto la facoltà di far riprendere il gioco, permettendo, di fatto, alla squadra rimasta in campo la possibilità di attaccare senza nessun avversario.

Per chi legge Assist Magazine e per chi frequenta il gruppo Facebook Regolamento del giuoco del calcio e casistica, capire che in quella diceria più di qualcosa non va, non è così difficile.

  • La FIFA (Fédération Internationale de Football Association) non emana regole, al massimo direttive o interpretazioni. Chi si occupa delle Regole è l’IFAB (International Football Association Board), che è l’unico organo preposto alla creazione e modifica delle Regole del Gioco del Calcio, come sempre è stato.
  • Le regole sono tutte promulgate dall’IFAB mediante la pubblicazione del Regolamento ad inizio anno sportivo (l’ultima versione è entrata in vigore il primo giugno) e tramite le Circolari ufficiali emanate durante l’anno. Non vengono quindi cambiati i regolamenti durante la stagione.
  • Il Regolamento, che chiama “calcio di inizio” anche la ripresa di gioco dopo una rete, cita: “Per ogni calcio di inizio: • tutti i calciatori, eccetto colui che lo esegue, devono essere nella propria metà del terreno di gioco“. Questa è la dicitura presente nel Regolamento oggi e anche allora. In modo chiaro ed ovvio la cosiddetta “regola della FIFA” che permetterebbe la battuta del calcio di inizio senza avversari andrebbe contro l’attuale regola in vigore. Ma ciò non è possibile.
  • Si parla tanto di spirito del gioco e spirito delle regole, che guidano sempre di più il legislatore negli ultimi anni. Davvero una logica come “la possibilità di attaccare senza nessun avversario” potrebbe essere accettabile, equa o sportiva?

Non sappiamo di preciso perché quei calciatori non abbiano partecipato ai festeggiamenti con i compagni, ma non è certo per una “regola della FIFA”.

Fantomatica regola che ha trovato da una parte fertile terreno nella diffusa cattiva conoscenza del Regolamento, e dall’altra ha creato anche un effetto negativo per quanto riguarda le reazioni di chi conosce la vera regola. Infatti, sono state altrettanto sconvenienti le critiche verso i calciatori che non sono andati a festeggiare, e questa situazione è stata utilizzata per ironizzare in modo più o meno pesante sulla presunta mancanza di capacità cognitiva dei calciatori.

Il problema di “chi sa” e di “chi non sa”

È un problema diffuso tra “chi sa”, quello di percepire solo la fallacità di “chi sbaglia”, addirittura portandoli a considerare costoro degli ignoranti o degli incapaci. Chi “sa” però ha anche il dovere di porsi dei dubbi e di non trovare facili risposte che soddisfino magari semplicemente il proprio pregiudizio.

I calciatori possono semplicemente aver ricevuto delle indicazioni errate od oltremodo prudenziali sulla questione del calcio di inizio e probabilmente stanno semplicemente seguendo delle indicazioni che hanno avuto da chi pensano essere un riferimento dal punto di vista regolamentare e comportamentale. Non bisogna per questo condannarli, ma bisogna cercare di trasmettere la corretta conoscenza, in modo che questi episodi non si verifichino più, rovinando il già complicato mondo della comunicazione che ruota attorno al calcio.

Mondo della comunicazione che ha bisogno di emozioni e conoscenza, che vengono trasmesse non da tutti, ma che sono obiettivo principe di alcune “testate”, come Assist Magazine, che fa della sincerità e dell’emotività del racconto l’arma in più per dare un valore aggiunto alla comunicazione, tanto raro quanto desiderato da molti.

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Paolo Scoglietti

"... E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c'è sempre un'altra stagione. Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il primo turno in gennaio, che male c'è in questo? Anzi è piuttosto confortante, se ci pensi" Osservatore della realtà con un grammo di sogno essenziale, scoperto da quando scrivo di calcio inglese. Amante della sua inimitabile storia e di tutti i suoi bauli pieni di segreti.