Nella prima notte europea della Juventus di quest’anno, i ragazzi di Allegri si sono trovati ad affrontare una delle squadre candidate alla vittoria finale, il Psg di Galtier. Il battesimo non è stato tra i più semplici dunque, con i bianconeri che sono usciti sconfitti per 2-1, e con un sontuoso Mbappè che ha indirizzato subito il match in favore dei suoi nei primi 20 minuti con una doppietta. La serata del Parco dei Principi ha però restituito una Juventus grintosa e vogliosa di recuperare il risultato fino ai minuti finali, aspetto che può far ben sperare i tifosi in vista delle prossime partite. Il cambio di passo rispetto a un primo tempo scialbo lo ha dato, tra gli altri, il cambio di Allegri che all’intervallo ha sostituito un seppur buono Miretti con McKennie. L’americano ha subito ripagato la fiducia del suo allenatore con il gol del 2-1 al 53esimo, che ha cambiato l’inerzia del match togliendo qualche certezza al Psg e dando più convinzione ai bianconeri. E pensare che il ragazzo del Texas è un calciatore “per caso”, visto che sarebbe stato destinato con tutta probabilità alla sua più grande passione da bambino, vale a dire il football americano, come spesso avviene a quelle latitudini.
Sì perché il piccolo Wes, cresciuto a Little Elm nella contea di Denton in Texas, aveva ben altre passioni che prevedevano una palla un po’ più ovale, almeno finchè non si è trasferito in Germania con tutta la sua famiglia. Aveva appena 6 anni infatti quando il padre, militare, fu trasferito nella base aerea di Ramstein, non lontano da Kaiserslautern. Lì Wes ha iniziato a innamorarsi del calcio, anche perché all’epoca non esistevano programmi di football americano in Germania per bambini della sua età. Fu inserito nel settore giovanile del Phonix Otterbach, dove impressionò gli addetti ai lavori nella sua prima partita, segnando addirittura 8 gol. Dopo 3 anni in Germania la famiglia tornò negli Stati Uniti, e McKennie entrò nelle giovanili del Dallas FC, dove trascorse ben 7 anni, provando ancora una volta a conciliare il calcio col suo vecchio amore, il football, anche se la strada era ormai tracciata. Un anno cruciale della carriera di Weston è il 2016, quando gli si aprono davanti diverse strade: da un lato il Dallas, che vuole fargli firmare un contratto in MLS, dall’altro l’Università della Virginia, che gli propone una borsa di studio, con la famiglia di Wes che spinge in questa direzione. E poi c’è una terza opzione, probabilmente la più difficile e ambiziosa, che prevede il ritorno in Germania, dove lo Schalke 04 lo cerca con insistenza. McKennie non ci penserà su due volte, e volerà in Europa per mettersi in gioco dove conta davvero.
In Germania entrerà nell’under 21 dello Schalke ad agosto del 2016, e sotto la guida di Norbert Elgert (che aveva forgiato nomi del calibro di Neuer, Ozil e Draxler tra gli altri) mostrerà tutto il suo potenziale, mettendo a segno 4 gol e 3 assist che gli varranno la promozione in prima squadra nel maggio 2017. Già dalla stagione successiva McKennie è stabilmente tra i titolari dello Schalke e lo sarà per 3 annate, collezionando con i Minatori 91 presenze e 5 gol totali.
Poi, nell’agosto del 2020, sul finale della sessione estiva di calciomercato passa alla Juventus in prestito, diventando quindi il primo calciatore a stelle e strisce a vestire la maglia bianconera. Durante la sua prima stagione acquisirà sempre più importanza nello scacchiere tattico di Pirlo, risultando anche uomo gol in partite importanti, su tutte il Derby col Torino e la partita col Barcellona in Champions. Il suo impatto con i bianconeri è talmente positivo da guadagnarsi il riscatto già durante la sua prima stagione, con la società che già a marzo lo riscatterà per 18,5 milioni. La seconda annata, sotto la guida di Allegri, lo vede partire avanti nelle gerarchie col tecnico livornese che durante un’amichevole precampionato gli “chiede” 10 gol, a riprova della fiducia riposta nel ragazzo. Le cose andranno in maniera un po’ diversa, complice anche un infortunio che a febbraio lo mette ko durante la partita di Champions contro il Villarreal, e che lo costringe a stare fermo per il resto della stagione. Quest’anno McKennie parte leggermente indietro, complice la grande abbondanza di uomini a centrocampo e gli acquisti importanti fatti dalla società, anche se Allegri lo tiene sempre in grande considerazione. E non potrebbe essere altrimenti, vista la propensione di McKennie ad inserirsi in avanti liberando spazi per i suoi compagni e la sua grande abilità nel colpo di testa, che ne fanno una importante risorsa offensiva. Pur non essendo altissimo infatti, Wes ha dalla sua una grande elevazione, e un ottimo tempo di stacco, come d’altronde evidenziano i suoi numeri con la Juventus: degli 11 gol realizzati dallo statunitense, ben 6 sono arrivati da colpo di testa. Inoltre la sua dinamicità e la capacità di creare soluzioni offensive dalla trequarti in su lo rendono un Jolly che Allegri sfrutterà spesso come arma a partita in corso in questa stagione. E in una Juventus come quella attuale dove spesso si fa fatica a creare imprevedibilità in avanti, un centrocampista di movimento e col fiuto del gol come lui può essere una risorsa in più, sulla strada già tracciata dai Marchisio e dai Khedira degli anni passati, che facevano degli inserimenti offensivi la loro specialità.
Insomma, com’è stato un po’ per tutta la sua carriera, Weston ha dimostrato di saper essere al posto giusto al momento giusto, e c’è quindi da aspettarsi che il ragazzo di Little Elm, gran tifoso dei Washington Redskins e grande appassionato di Harry Potter, non abbia ancora finito di esultare con la sua bacchetta magica sui campi da calcio europei, come nelle migliori favole.