«Se non batti l’Inter in casa, meriti di uscire dalla Champions».
Con queste parole Xavi Hernández ha espresso tutta la sua delusione dopo il 3-3 strappato all’ultimo contro l’Inter al Campo Nou. Un pareggio di certo non favorevole al Barcellona, la cui qualificazione in Champions League è ormai appesa un filo. Non è matematicamente finita, ma le possibilità di passare il turno è nelle mani proprio dei nerazzurri che, in caso di successo contro il Plzen, andrebbero dritti agli ottavi di finale, sancendo di fatto l’eliminazione del Barcellona per il secondo anno consecutivo.
Sotto nel punteggio per ben due volte durante il corso della partita, il Barcellona ha dimostrato che la strada per competere con le squadre «d’élite» del continente europeo è ancora tutta in salita e che forse, anche per quest’anno, quello dell’Europa League è un palcoscenico più adatto alle prestazioni degli undici di Xavi.
È la prima volta nella storia del club che il Barcellona non riesce a superare i gironi di Champions League per due anni consecutivi. L’ennesimo fallimento sarebbe non solo un’onta che pesa sul prestigioso nome della squadra, ma porterebbe anche una serie di conseguenze economiche di cui tener conto visto la peculiare situazione finanziaria del club. L’aggravante di aver fatto un mercato stellare quest’estate, spendendo 153 milioni e arrivando per questo a ipotecare parte dei diritti tv per i prossimi 25 anni, non semplificano la situazione della società catalana, visto che, con gli acquisti dei vari Kessié, Christensen, Lewandowski, Marcos Alonso e compagnia cantante ci si aspettava un Barcellona praticamente già agli ottavi di Champions. Tant’è che, durante i sorteggi, si parlava di «girone di ferro» per l’Inter.
Eppure i fatti dicono tutt’altro: il Barcellona con un piede nell’Europa League e i nerazzurri di fatto (quasi) qualificati alla fase successiva. Il mancato passaggio del turno lascerebbe le casse dei blaugrana (già messe a dura prova) con 20,2 milioni in meno di quanto preventivato. Fino ad ora, infatti, i blaugrana hanno incassato circa 19 milioni (15,6 per i gironi, 2,8 per la vittoria contro il Viktoria Plzen e 930.000 euro per il pareggio contro l’Inter): se vincesse i prossimi due incontri rimasti, il Barcellona guadagnerebbe altri 5,6 milioni.
Era previsto che i blaugrana quest’anno arrivassero a giocarsi almeno i quarti di finale, dove avrebbero incassato 10,6 milioni di euro, da sommare ai 9,6 milioni per la qualificazione agli ottavi. Totale: 20,2 milioni, un gruzzoletto che di certo avrebbe fatto comodo alle «povere» casse del Presidente Joan Laporta e che non verrebbe recuperato in caso di inaspettata vittoria dell’Europa League.
DISASTRO IN EUROPA, MA IN LIGA?
Se il Barcellona si trova in questa situazione complicata è anche a causa di una difesa che non difende e, se lo fa, lo fa male. L’errore di Piqué sul primo gol nerazzurro è evidente: rompe la linea del fuorigioco con la sua posizione, ma il peggio viene poco dopo quando lascia passare il pallone per Barella dietro di lui, che controlla e insacca facilmente nella porta di Ter Stegen. Poco dopo, un altro suo errore stava per trasformare un’occasione di Dumfries in un altro gol. Busquets non è stato proprio perfetto sul secondo gol, di fatto regalando il pallone agli avversari per mettere su un contropiede terminato poi con una rete dei nerazzurri.
C’è da dire che la difesa del Barcellona arrivava al Camp Nou con i «cerotti»: gli infortuni di Koundé, Araujo, Christensen (tutti difensori centrali) e Bellerín sono arrivati nel momento peggiore del calendario dei blaugrana, che contro l’Inter si giocavano la tanto agognata qualificazione in Champions.
Ma in campionato? Se in Europa il Barcellona ha subito sette gol in quattro partite, i numeri in Liga dicono che i catalani viaggiano a un ritmo pazzesco: Ter Stegen sta vivendo il suo personale record di imbattibilità, con appena un gol subito in otto partite. Fuori dalla Champions, ma leader nella Liga con il Real Madrid con cui si giocherà il primo posto già questo weekend al Bernabeu.
Tuttavia, non mancano le critiche anche in campionato: il Barcellona vince, ma non convince. Nell’ultima giornata contro il Celta Vigo, la vittoria è arrivata di «corto muso» (con il brivido di un gol annullato per fuorigioco agli avversari) grazie a un gol di Pedri, che ha dovuto far fronte a un Lewandowski apparso «sconnesso» quasi quanto lo era a San Siro all’andata contro l’Inter.
LAPORTA: FIDUCIA A XAVI PRIMA DEL CLÁSICO
In Spagna, i media parlano di un lungo colloquio tra il presidente del Barcellona, Joan Laporta, e Xavi al termine della sfida contro i nerazzurri. Si riporta di un confronto sulle cause di una simile debacle in Europa, anche se la posizione del tecnico non è messa in discussione. La società, infatti, ha confermato la piena fiducia a Xavi che ora si trova obbligato a vincere il campionato per sopperire alla perdita economica data dall’uscita dalla Champions.