Gasperini e Atalanta: due vincenti separati in casa

Se qualcuno poteva centrare il secondo posto in Serie A alla decima giornata con una rosa che non lo soddisfa né nei numeri né nell’età media, quell’allenatore è proprio Gasperini con l’Atalanta. Le parole qui riportate appartengono ad un’intervista rilasciata pochi giorni prima dell’inizio di campionato: il mister aveva chiesto alla società di comprare qualche giocatore sia per andare a coprire ruoli in cui la squadra scoperta, sia per ringiovanire la rosa.

 

È la rosa che si aspettava?

“Certo che no, gli obiettivi erano sicuramente diversi, anche se la società si è impegnata tantissimo c’è la sensazione che il mercato parta adesso. Alcune società si sono rinforzate, per altre il mercato parte adesso”.

 

A conti fatti però questo non è successo: la società si è trovata a dover sbrogliare da subito l’esubero di giocatori non utili alla causa e, complice la mancanza di appeal dovuta alla non partecipazione alle coppe e i prezzi troppi alti dei cartellini, a comprare meno di quanto avrebbe voluto il mister. Questo però non ha fermato Gasperini, che ha saputo adattarsi e cambiare volto alla squadra, adeguandosi a farla giocare in un modo che non gli piace e che non si trattiene a definire non suo.

 

Negli anni Gasperini ci ha abituato a mettere in campo un’Atalanta che faceva dell’aggressività e dell’intensità del pressing sulla prima costruzione avversaria la sua caratteristica principale. I giocatori erano sempre pronti a raddoppiare il portatore di palla, con i compagni a muoversi nello spazio per chiudere i corridoi di passaggio.

 

In questa stagione il mister sta proponendo un atteggiamento inedito: pressing poco intenso sulla prima costruzione avversaria, blocco medio e baricentro più basso per aprirsi il campo e attaccare in transizione. Sebbene, visti i risultati, la nuova tattica stia funzionando, Gasperini non ha lesinato commenti negativi su questo approccio, specie dopo la partita con la Roma:

«Se si vuole stare lassù però bisogna fare un altro tipo di calcio. Se vuoi vincere devi far gol, non c’è altra possibilità. L’obiettivo mio però è un altro: in difesa e contropiede non vinci. Questa roba viene poi esaltata in Italia».

L’allenatore non ha criticato la squadra, ma semmai ha dato voce ancora una volta alle lamentele di inizio anno: l’Atalanta gioca in un modo che non è di suo gusto, e che secondo lui non permette grandi ambizioni, e lo fa perchè ha una rosa che non lo soddisfa, né per disponibilità nei ruoli né per età. Ha anche ripetuto l’importanza di aumentare la qualità tecnica, di perdere meno palloni.

La squadra di Gasperini arrivava dalla peggior stagione degli ultimi anni: fuori dall’Europa e con l’addio di tutti i leader tecnici e carismatici degli anni passati, iniziando con Gomez fino a Illicic, gli infortuni e l’iniziale difficoltà ad inserire i nuovi acquisti.

L’Atalanta arriva dunque in questo campionato con una fame diversa, conscia forse di dover riconquistare la brillantezza persa. L’arrivo di Lookman dal Leicester è da leggersi in questo senso: l’inglese è una punta o esterno offensivo dallo spiccato senso del dribbling. Il suo innesto è quindi utile ad aggiungere imprevedibilità all’attacco e a stimolare un po’ di sana competizione con Boga, reduce da una stagione scialba.

Sicuramente, vista l’assenza dalle Coppe, l’Atalanta può sfruttare questo campionato per ripartire col piede giusto nel suo progetto a lungo termine. Un calo dopo sette anni era preventivabile e fisiologico e, grazie al lavoro fatto in questi ultimi anni, le conseguenze negative sono più facilmente sopportabili. La società è stata brava a gestire questo passo falso, ora resta solo da sciogliere il nodo allenatore: bisognerà decidere se proseguire con Gasperini e lavorare per accontentarlo, oppure decidere di salutarsi dopo questi sette anni di successi per proseguire nella crescita di entrambi.

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Paolo Scoglietti

"... E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c'è sempre un'altra stagione. Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il primo turno in gennaio, che male c'è in questo? Anzi è piuttosto confortante, se ci pensi" Osservatore della realtà con un grammo di sogno essenziale, scoperto da quando scrivo di calcio inglese. Amante della sua inimitabile storia e di tutti i suoi bauli pieni di segreti.