Errore tecnico al Mondiale Qatar 2022

La gara del mondiale Tunisia – Francia, terminata 1 a 0, nei secondi finali, ci ha riservato alcuni spunti veramente interessanti per quanto riguarda l’applicazione del regolamento del giuoco del calcio, delle direttive internazionali sul fuorigioco e del protocollo VAR. Abbiamo assistito, purtroppo, anche ad un errore tecnico.

I fatti

Iniziamo da quanto successo: nell’ultima azione della gara c’è un cross in area tunisina, un difendente, che viene a contatto con un attaccante, perde in parte l’equilibrio ma riesce lo stesso a colpire in extremis il pallone di testa. Il pallone però non si allontana e resta nel cuore dell’area di rigore. Sullo stesso si avventa Antoine Griezmann che, con un tiro al volo, segna la rete dell’uno a uno. I calciatori festeggiano, si portano verso centrocampo, si schierano e la Tunisia batte il calcio d’inizio dopo il fischio dell’arbitro. Qualche istante dopo l’arbitro stesso emette i classici tre fischi di fine gara.

A questo punto il VAR, che sta ancora visionando l’azione precedente, richiama l’arbitro alla on field review per valutare una posizione di fuorigioco dello stesso Griezmann.
Durante la review, ci si rende conto che l’attaccante è partito in posizione di fuorigioco. Il colpo di testa del difendente viene considerato deviazione e quindi si procede all’annullamento della rete e si riprende con un calcio di punizione indiretto per la Tunisia, nel punto in cui l’attaccante ha toccato il pallone, concretizzando la posizione di fuorigioco.

Giocata o deviazione?

Perché il colpo di testa del difendente non viene considerato una giocata pur lui volendo colpire il pallone e pur arrivando il pallone stesso da distante e non particolarmente veloce? Perché le nuove indicazioni internazionali sulla questione giocata / deviazione rimettono in discussione e cambiano la vecchia interpretazione di questa parte della punibilità del fuorigioco.

Premesso che a mio parere l’attaccante che contende il pallone al difendente, commette fallo perché lo spinge con entrambe le mani in modo negligente, anche non volendo considerare falloso il contatto, la contesa fa in modo che il colpo di testa non sia “pulito” perché il difendente è in equilibrio precario e, di fatto, non prende mai possesso del pallone e ne ha un controllo limitato. E questi sono degli elementi, in questo caso fondamentali, per valutare il tipo di contatto col pallone e quindi capire se ci si trovi di fronte ad una giocata che “rimette in gioco l’avversario” o ad una semplice deviazione che “non sana” la posizione di fuorigioco.

Il Regolamento del giuoco del calcio dice:

“INFRAZIONE DI FUORIGIOCO
Un calciatore in posizione di fuorigioco nel momento in cui il pallone viene giocato o toccato da un suo compagno deve essere punito soltanto se viene coinvolto nel gioco attivo:
(…)
– traendo vantaggio (da tale posizione) interferendo con un avversario o giocando il pallone quando:
— è rimbalzato o è stato deviato dal palo o dalla traversa, da un ufficiale di gara o da un avversario
(…)”.

Mentre le nuove direttive internazionali, valide da questa stagione, riportano:
“Una “giocata volontaria” avviene quando un calciatore ha il controllo del pallone con la possibilità di:
– passare il pallone a un compagno di squadra; o
– prendere possesso del pallone; o
– respingere il pallone (ad esempio calciandolo o colpendolo con la testa).
Se il passaggio, il tentativo di ottenere il possesso o la respinta da parte del calciatore che ha il controllo del pallone è impreciso o errato, ciò non esclude il fatto che il calciatore abbia “deliberatamente giocato” il pallone.

I seguenti criteri dovrebbero essere utilizzati, a seconda dei casi, come indicatori che un calciatore era in controllo del pallone e, di conseguenza, “ha deliberatamente giocato” il pallone:
– Il pallone arrivava da lontano e il calciatore ne aveva una visione chiara
– Il pallone non si stava muovendo velocemente
– La direzione del pallone non era inaspettata
– Il calciatore ha avuto il tempo di coordinare il movimento del proprio corpo, ovvero non era un caso di allungamento o salto istintivo, o di un movimento che ha portato ad un contatto/controllo limitato
– Un pallone che si muove a terra è più facile da giocare di un pallone in aria”

Quindi, annullare la rete, parrebbe una decisione corretta, in virtù degli ultimi due criteri (specie il penultimo, visto il precario equilibrio del difendente). Si intende infatti giocata un movimento fatto in pieno controllo e volto proprio a giocare il pallone e non semplicemente, per esempio, a interromperne la traiettoria. Non basta quindi più il semplice movimento verso il pallone e la coordinazione del calciatore è diventata questione talvolta dirimente. Come in questo caso.

Errore tecnico, perché?

Ma c’è un enorme problema: l’arbitro, dopo la rete, ha fischiato la ripresa di gioco da centrocampo, e il calcio d’inizio è stato regolarmente battuto. Solo in seguito l’arbitro ha decretato il termine della gara. Capiamo perché questo particolare è fondamentale.

È vero che l’arbitro può visionare le immagini e cambiare una decisione precedente anche se ha fischiato la fine dell’incontro. Infatti, nel regolamento leggiamo:

“L’arbitro non può cambiare una decisione relativa ad una ripresa di gioco, se si rende conto che è errata o su indicazione di un altro ufficiale di gara, qualora il gioco sia stato ripreso o abbia segnalato la fine del primo o del secondo periodo (inclusi i supplementari) e lasciato il terreno di gioco o qualora la gara sia sospesa definitivamente. Tuttavia, se alla fine del periodo di gioco, l’arbitro lascia il terreno di gioco per andare nell’area di revisione o per istruire i calciatori a ritornare sul terreno di gioco, ciò non impedisce che una decisione possa essere cambiata per un episodio accaduto prima della fine del periodo.”

Ma l’arbitro non ha fischiato la fine della gara subito dopo la rete, bensì ha fatto riprendere il gioco. E, nel protocollo, troviamo anche:

“Le Regole del Gioco non consentono che le decisioni relative alle riprese di gioco (calci d’angolo, rimesse dalla linea laterale, ecc.) possano essere cambiate una volta che il gioco è ripreso, pertanto non potranno essere oggetto di revisione”

Quindi, se il gioco è ripreso, non possono essere prese decisioni tecniche per quanto successo prima della ripresa di gioco.

Il protocollo prevede l’intervento su quanto successo prima, ma solo dal punto di vista disciplinare:

“Se il gioco è stato interrotto e poi ripreso, l’arbitro può avviare una “revisione”, e adottare i provvedimenti disciplinari appropriati, per un caso di scambio d’identità o per una potenziale infrazione da espulsione relativa a condotta violenta, all’atto di sputare, mordere e all’agire in modo estremamente offensivo e/o ingiurioso”

Nel caso che stiamo esaminando, il gioco, una volta portato il pallone a centrocampo dopo la rete, era ripreso regolarmente. Quindi l’arbitro non aveva più il potere di modificare tecnicamente quanto avvenuto in precedenza.
Quanto successo è quindi un errore tecnico (vedere questo articolo per saperne di più) molto grave, che può avere conseguenze importanti sulla validità della gara, così come si è svolta. Quasi sicuramente il risultato finale non può non tenere conto della rete segnata dalla Francia che, per quanto irregolare, è stata convalidata durante la gara e non poteva essere annullata una volta ripreso il gioco.

La decisione passa ora agli organi di giustizia sportiva che potrebbero ricevere un reclamo ufficiale da parte della Francia. Sicuramente quanto successo creerà un precedente. Resta un errore che mai avremmo voluto vedere, specie nella massima competizione mondiale…

Vuoi leggere qualcos'altro?

Paolo Scoglietti

"... E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c'è sempre un'altra stagione. Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il primo turno in gennaio, che male c'è in questo? Anzi è piuttosto confortante, se ci pensi" Osservatore della realtà con un grammo di sogno essenziale, scoperto da quando scrivo di calcio inglese. Amante della sua inimitabile storia e di tutti i suoi bauli pieni di segreti.