L’errore tecnico
Si fa presto a dire “errore tecnico”, si fa presto a dire “ripetizione della gara”, ma spesso la questione è più complicata di quanto la percezione non faccia pensare. Sicuramente l’errore tecnico non è un errore di valutazione dell’arbitro, perché non è oggettivo. L’errore tecnico invece accade quando la regola viene palesemente applicata in modo errato o quando le decisioni sono antitetiche rispetto alla lettera del Regolamento.
Ci possono essere diversi esempi: la durata dei tempi di gioco non è quella della categoria arbitrata; un calciatore non viene espulso pur avendo ricevuto due cartellini gialli; viene assegnato un calcio di rigore in seguito ad una punizione che nel regolamento viene punita con un calcio di punizione indiretto; si gioca per un periodo di tempo senza uno o entrambi i portieri; viene convalidato un autogol su punizione; vengono battuti i calci di rigore dopo i tempi regolamentari quando la competizione prevede i tempi supplementari.
Quindi gli errori tecnici avvengono quando viene applicato qualcosa espressamente vietato dal Regolamento o non viene applicato qualcosa che è espressamente reso obbligatorio dal Regolamento. Per tutto ciò serve necessariamente una evidenza oggettiva.
La ripetizione della gara
Ma, attenzione, non tutti gli errori tecnici riscontrabili oggettivamente secondo il Codice di Giustizia Sportiva (che regolamenta l’operato del Giudice Sportivo) portano alla ripetizione della gara. Solamente quelli che hanno una influenza sostanziale sul regolare svolgimento della gara, ovvero sul titolo sportivo della gara stessa e/o ne influenzano il risultato. Dirò di più: se l’errore tecnico è a sfavore della squadra che alla fine ha vinto l’incontro, tale errore in linea di massima non porterà al cambiamento del risultato conseguito sul campo per evitare di penalizzare due volte la squadra coinvolta.
C’è inoltre un particolare molto importante: gli errori devono essere menzionati, direttamente o indirettamente sul rapporto di gara o su un supplemento dello stesso. Se c’è, ad esempio, una discrepanza nel rapporto di gara, come due ammonizioni allo stesso calciatore ma nessuna espulsione allo stesso, sarà cura del Giudice Sportivo chiamare l’arbitro e chiarire la questione per verificare che sia effettivamente un errore e non un refuso. L’errore tecnico può essere evidenziato inoltre dai rapporti degli Assistenti Arbitrali, del Quarto Ufficiale e dei preposti organi federali presenti con i loro commissari.
Gli errori VAR
Ci sono poi gli errori VAR (come la rete annullata a Milik) che, per quanto evidenti e clamorosi, non possono impattare sulla validità della gara. Infatti, nel protocollo VAR è chiaramente scritto: “Validità della gara: In linea di principio, una gara non è invalidata a causa di 1. malfunzionamento della tecnologia VAR così come per la tecnologia sulla linea di porta (GLT); 2. decisioni sbagliate che riguardano il VAR (dato che il VAR è un ufficiale di gara); 3. decisione/i di non rivedere un episodio; 4. riesame/i di una situazione / decisione non revisionabile”.
Quindi gli errori che riguardano decisioni tecniche da parte dell’arbitro, per quanto evidenti e clamorosi (fallo di rigore fischiato con contatto due metri fuori dall’area di rigore; espulsione per un fallo minimo chiaramente negligente; rete convalidata con fuorigioco di due metri; ecc..) non saranno mai considerati come errori tecnici. Infatti, il Giudice Sportivo, sulla base degli atti ufficiali di gara, non giudica su fatti che investono decisioni di natura tecnica o disciplinare che sono di esclusiva competenza dell’arbitro.
Infine, il Giudice Sportivo, che delibera dopo il termine delle gare, non si sostituisce all’arbitro nelle valutazioni di competenza, ma si limita a prendere atto dell’errore tecnico e valuta se tale errore abbia influito sul regolare svolgimento della gara. La decisione, quindi, dipende dalla gravità dell’influenza stessa, che spesso è proporzionale ai minuti di gioco influenzati da tale errore o da eventuali episodi match changing determinati da tale errore.