Il campionato di Serie A si avvicina al giro di boa e, mentre il mercato invernale sembra offrire poche opportunità per i nostri club, qualcuno inizia a mettere in discussione gli arrivi della scorsa estate.
Stranamente è il Milan la squadra che da questo punto di vista sembra aver deluso maggiormente, anche in virtù delle alte aspettative che i tifosi avevano per un mercato da Campioni d’Italia e che, sicuramente, nonostante la classifica li veda a soli 7 punti dal vertice, finora ha visto i risultati arrivare più per merito di chi era già presente rispetto a chi doveva rinforzare la rosa.
Eppure Frederic Massara e Paolo Maldini (Direttore Sportivo e Direttore Tecnico dei rossoneri) finora hanno dimostrato di saper costruire una rosa vincente e futuribile senza spese folli e soprattutto scovando talenti utili alla causa di mister Pioli, e questo rende ancor più strano il buco nell’acqua che, per ora, sembra sia stato fatto questa estate.
Provando ad analizzare gli arrivi della scorsa sessione e mettendoli a confronto con i precedenti, però, si può notare qualche differenza nella politica applicata in questa occasione, in modo da aiutarci comprendere meglio la situazione.
Partiamo ricordando i calciatori arrivati e il loro rendimento nelle prime 24 uscite stagionali del Milan tra Campionato, Champions League e Coppa Italia
- Sergiño Dest (in prestito dal Barcellona con un diritto di riscatto pari a circa 20.000.000€) – solo 3 volte nell’undici titolare e 8 ingressi dalla panchina
- Divock Origi (arrivato a parametro zero dal Liverpool) – 4 volte titolare e 10 ingressi dalla panchina, con un solo gol nel 4-1 contro il Monza
- Aster Vranckx (preso in prestito dal Wolfsburg per 2.000.000€ e con un diritto di riscatto fissato a 12.000.000€) – non inserito nella lista Champions a settembre e solo 6 ingressi in campo in Serie A, nessuno superiore ai 16’ di gioco e, al massimo, 83’ nella sfida di Coppa Italia con il Torino
- Malick Thiaw (acquistato dallo Schalke 04 per 7.000.000€ con altri 3.000.000€ legati ad eventuali bonus) – anche lui non inserito nella lista Champions consegnata a settembre e con sole 4 presenze in campionato, di cui 2 da titolare
- Charles De Ketelaere (32.000.000€ versati in estate al Club Bruges + 3.000.000€ da versare al raggiungimento di determinati risultati) – sicuramente il più utilizzato con 21 presenze totali di cui 9 da titolare, condite però solo da 1 assist in Milan-Bologna 2-0
A questi calciatori va ovviamente aggiunto il ritorno dal prestito di Tommaso Pobega e Yacine Adli e il riscatto di Alessandro Florenzi e Junior Messias.
Ad una prima occhiata, si può notare come anche quest’anno il Milan abbia seguito la linea verde con l’acquisto principalmente di calciatori ancora in giovane età e in rampa di lancio, ma già con un discreto bagaglio d’esperienza, da Dest che prima di arrivare al Milan vantava già 23 presenze tra Champions League ed Europa League, a Vranckx che lo scorso anno ha collezionato 30 presenze in Bundesliga e 4 da titolare in Champions fino ovviamente a De Ketelaere autore di 14 gol nello scorso campionato belga e titolare nella passata fase a gironi di Champions del Club Bruges.
Qualche differenza però salta all’occhio paragonando questo mercato estivo con quelli del passato, dal 2019 in poi.
LIGUE 1
Ad esempio non è stato acquistato nessun calciatore dal campionato francese. Sembrerà una banalità, ma è proprio dalla Ligue 1 che il Milan in questi anni ha spesso pescato, da Rafael Leão (prelevato dal Lille nel 2019) a Pierre Kalulu (dal Lione nel 2020) fino a Mike Maignan (sempre dal Lille nel 2021), Fodé Ballo-Toure (dal Monaco) e lo stesso Yacine Adli che solo quest’anno veste per la prima volta in rossonero, dopo essere stato acquistato la scorsa stagione dal Bordeaux.
Sicuramente fondamentale è sempre stato l’apporto di Goffrey Moncada (responsabile scouting del Milan) che ha lavorato molti anni nel Monaco creando una rete di osservazione e conoscenze che ha permesso colpi molto interessanti ai rossoneri, tranne però in questa ultima sessione estiva.
ESUBERI DALLE BIG
Altra particolarità è che non è stato prelevato nessun giovane da qualche big europea a titolo definitivo o con la formula del prestito con diritto di riscatto (come fatto in passato per Theo Hernandez, Brahim Diaz e Fikayo Tomori) tranne nel caso di Sergiño Dest, arrivato però dal Barcellona solo l’ultimo giorno di mercato per l’infortunio di Alessandro Florenzi.
TEMPISTICA
Diversa dal solito è stata anche la tempistica degli acquisti. Se in passato il Milan arrivava all’inizio del campionato con una rosa già in buona parte definita, in questo caso la telenovela De Ketelaere pare aver rallentato notevolmente i piani di Maldini e Massara costretti poi a chiudere le operazioni Thiaw, Vranckx e Dest nelle ultime 72 ore di mercato, consegnando quindi i ragazzi a Pioli quando il campionato era già iniziato da 4 giornate.
PIOLI
Sicuramente, anche per il mister non è stato facile inserire in un contesto collaudato elementi giovani e provenienti da campionati completamente diversi. Inoltre, l’inizio dei rossoneri non è stato semplice, con 2 pareggi nelle prime 4 uscite in Serie A, che avranno sicuramente costretto Pioli ad affidarsi ancor di più ai suoi “senatori”.
TATTICA
Entrando poi nello specifico tattico del mercato rossonero, si può notare come nessuno dei nuovi arrivati abbia le caratteristiche giuste per rimpiazzare un calciatore come Franck Kessié, oggi comparsa al Barcellona, ma lo scorso anno pilastro del Milan Campione d’Italia. Allo stesso tempo era necessario un esterno destro alto che potesse offrire una alternativa migliore a Saelemaekers e Messias, eppure De Keteleare non ha le caratteristiche giuste per giocare in quella zona di campo e sembra più dover fare concorrenza a Brahim Diaz sulla trequarti.
Anche per il comparto difensivo sicuramente con l’addio di Romagnoli e l’inesorabile calo di Kjaer, proporre come rinforzo un ragazzo che lo scorso anno era sì titolare, ma nella seconda divisione tedesca, è sembrato un po’ un azzardo. Sembra inoltre mancare una vera riserva di Oliver Giroud, con Divock Origi assolutamente non all’altezza delle aspettative e Zlatan Ibrahimović ormai da troppo tempo lontano dai campi da gioco.
Provando a trarre delle conclusioni da questa breve analisi, possiamo affermare che sicuramente il mercato del Milan ad oggi non ha portato benefici diretti alla squadra di Pioli, ma, allo stesso tempo, la questione sembra non preoccupare la società, che non soffre dell’impazienza frenetica che talvolta invece colpisce tifosi e media, ed è pronta ad aspettare l’esplosione dei talenti acquistati.